Le guerre anglo-boere nell’Africa del sud

La prima scoppiò nel 1880 mentre la seconda nel 1899. A contrapporsi furono i coloni olandesi e gli inglesi. Contesi, i giacimenti aurei e diamantiferi nel Transvaal, regione dell’odierno Sud Africa, ma non solo

Nell’Africa meridionale, tra fine Ottocento ed inizio Novecento, sono scoppiati due conflitti che hanno visto protagonisti i coloni europei, ovvero olandesi ed inglesi. Due guerre di cui poco si fa cenno in quanto svolte nel continente africano, e quindi “lontano” dalle vicende europee ma peculiari geopoliticamente.

La colonia Del Capo di Buona Speranza

In seguito alla disfatta di Napoleone Bonaparte, gli inglesi acquisirono i possedimenti olandesi nell’Africa del Sud, ovvero la Colonia del Capo. Infatti, tale territorio rappresentava un punto nevralgico in quanto collegava l’Olanda all’Indonesia. I contrasti, legati a differenti visioni del mondo, non si fecero attendere. Infatti nel 1834 Londra abolì la schiavitù, molto impiegata dai coloni olandesi, c.d. boeri. Così, per via dell’insofferenza dei nuovi dominatori emigrarono nelle regioni del Nord, dove fondarono due nuove Repubbliche: quella di Orange nel 1845, in onore della celebre casata nazionale, e di Transvaal – regione a nord del Fiume Vaal – nel 1852. A rendere difficile la convivenza non erano solo divergenze di tipo politico, bensì anche religiose.

La I Guerra anglo-boera

La presenza militare inglese intorno alle due Repubbliche era avvertita come una minaccia dai boeri. Nel 1877 la Colonia del Capo accorpò il Transvaal e nel 1880 i boeri si ribellarono attaccando alcune postazioni militari attraverso tecniche di guerriglia ed imboscate. Sopraffatti, i coloni inglesi furono costretti a firmare la Convenzione di Pretoria prima (1881), e quella di Londra poi (1884) dove venne riconosciuta l’indipendenza di entrambe le Repubbliche boere.

Nuove crisi

La pace era destinata a durare poco. Infatti nel 1885 iniziò un’ondata migratoria inglese verso l’Orange ed il Transvaal, col tempo sempre più osteggiato dai boeri. Tra le compagnie che ottennero la concessione di sfruttamento dei ricchi giacimenti figurava anche quella di Cecil Rhodes, dal 1890 Primo ministro inglese della Colonia del Capo.

Sotto il ministero di Rhodes, gli inglesi espansero i propri territori, acquisendone di nuovi. Tra essi la neonata Rhodesia. L’obiettivo era evitare che i boeri potessero ottenere sbocchi sul mare, così da indebolire la propria economia. Tale politica servì solo ad aumentare i contrasti e gli appetiti verso le repubbliche olandesi si fecero più intensi quando vennero scoperti giacimenti diamantiferi e, più tardi, auriferi.

Si temeva molto la presenza degli inglesi emigrati nei propri territori, considerati degli uitlander (stranieri), in quanto ritenuti agenti provocatori di Rhodes, che non faceva mistero dei propri disegni espansionistici nell’area. Il primo ministro infatti avrebbe perfino tentato un Colpo di Stato, invano. Di risposta, i boeri limitarono i diritti degli inglesi emigrati attraverso l’esclusione del diritto di voto. Nel 1896 l’aggressione militare di Rhodes, in sostegno degli inglesi discriminati, venne respinta.

Anche motivi geopolitici

A rendere le due Repubbliche degli “obiettivi” dei coloni inglesi non erano solo le motivazioni sopra esposte, ovvero i disegni di conquista e la sete di risorse, tantomeno la difesa della propria comunità. Vi era il timore che i boeri potessero legarsi ad un’altra colonia confinante, ovvero quella dell’Africa tedesca del Sud-Ovest. L’impero tedesco era infatti il principale competitor di Londra, in quanto Potenza in ascesa sia in Europa sia nel resto del globo.

La II Guerra anglo-boera

Nel 1899 le tensioni sfociarono in una dichiarazione di guerra al Regno Unito. I boeri così attaccarono la Colonia del Capo forti di rapidi successi sul campo, venendo in seguito adeguatamente respinti. Molti di essi ( circa 100mila) insieme a civili e indigeni, vennero trasferiti in campi di detenzione ridotti in pessime condizioni tanto da portare all’intervento della Croce Rossa svizzera.

Il conflitto terminò solo nel 1902 con la Pace di Vereeniging, anno in cui iniziò una resistenza boera che venne in seguito stroncata. Si stima abbiano perso la vita circa 7-8.000 boeri e 22.000 soldati inglesi. Nel 1910 le due ex Repubbliche boere confluirono in quella che venne ribattezzata Unione Sudafricana. I boeri persero completamente ogni sovranità nel Sud Africa.

Fonti: Treccani, Treccani n.2, Storia della Croce Rossa svizzera, Storia Politica Informazione (link), R. Prisco, Chesterton e la Guerra anglo-boera (Pubblicazione).

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